lunedì 9 novembre 2015

Intervista impossibile a Urano, il dio della disorganizzazione creativa



Viviamo sull’orlo del caos, in biblico tra ordine e anarchia, nella tipica disorganizzazione creativa che accompagna l’emersione di un nuovo sistema. Per ottenere maggiori informazioni sul particolare stato in cui ci troviamo, siamo andati ad intervistare il dio greco Urano, da cui abbiamo ottenuto alcune informazioni piuttosto interessanti su come conviene comportarsi quando ci si trova in quell’area di confine dove vita e innovazione vengono generate.

Lei è sempre stato considerato come una sorta di outsider all’interno del pantheon olimpico. Come nel caso di suo nonno, il Chaos primigenio, non esistono immagini che la ritraggano né altari e templi in suo onore. Ci può spiegare perché il dio primordiale del cielo e padre dei primi esseri creati non ha mai riscosso grande simpatia?

Come si vede che lei viene da un’epoca in cui non si riflette più sulla natura ultima delle cose! Non ci sono immagini che mi raffigurino perché io sono il nuovo che emerge dall’indifferenziato, impossibile da rappresentare perché ancora estraneo alle strutture di pensiero. Non mi amano perché sfido le sicurezze del già noto, innesco processi di disgregazione e cambiamento. Quando si aspira al controllo e alla stabilità, se ne avvantaggiano solo gli dèi che rappresentano l’establishment, come Giove, Saturno o “segretamente” Plutone. Chi può amare uno come me, mai soddisfatto di ciò che ha creato, sempre pronto a distruggere tutto ciò che non corrisponde ad un ideale astratto di perfezione? Eppure pensi che noia sarebbe vivere in un eterno equilibrio ordinato, privo di qualunque traccia di caos entropico!  

Dopo l’evirazione ad opera di suo figlio Crono, lei è letteralmente scomparso e mai si è saputo dove si fosse ritirato. La sua uscita di scena va interpretata anche come una scomparsa della creatività dal mondo?

Dipende da cosa si intende per creatività. Se si riferisce alla capacità di creare dal nulla, sì, l’amputazione del mio potere generativo ha decretato la fine della creazione continua ab nihilo, dando la possibilità a questo mondo di strutturarsi secondo le regole dettate da mio figlio Saturno. Se per creatività intende invece la possibilità di assemblare elementi già presenti in forme sempre nuove, la mia uscita di scena non ha inciso in alcun modo sulla possibilità di sfruttare questa potenzialità, che voi umani percepite come folgorazioni, lampi di intuizione.


Viviamo in un mondo sempre più destrutturato, plurale, incerto e ormai irriducibile alle categorie di pensiero tradizionali, e così siamo venuti a cercarla soprattutto per avere un consiglio su come affrontare questi nostri tempi di grande instabilità e caos. 

Ah, la vostra paura del caos! Vi terrorizza la sua imprevedibilità, la sua incontrollabilità e turbolenza, eppure è proprio dal caos che emerge il nuovo. Quando la qualità del tempo privilegia il caos, le vecchie strutture si sgretolano affinché si crei lo spazio vitale in cui nuovi modelli possano germogliare e fiorire, perché ogni nuova realtà ha bisogno del disordine per organizzarsi e diventare sistema. Il caos è un generatore continuo di nuove opportunità, desiderate o indesiderate; attrae i dati in un ordine invisibile che attiva solo alcune possibilità, delle molte del puro disordine; sta quindi a voi intuire cosa sta per essere partorito dall’utero dell’indifferenziato, favorendo solo ciò che per voi è vitale e salutare. In un certo senso, è necessario che impariate a collaborare col caos, apprendendo il suo peculiare linguaggio, le cui parole chiave sono auto-organizzazione, disorganizzazione creativa, complessità, condivisione, flessibilità strategica, potere delle connessioni, causalità circolare.

Ci ha promesso un consiglio…
Ah sì, ebbene, allargate i vostri orizzonti, siate crocevia di informazioni, soluzioni, spiegazioni e anche, perché no, benessere; imparate ad integrare il disordine, e così facendo scoprirete che vi sentite più vivi e che produrre soluzioni diventa più semplice. 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero 013 del trimestrale locale Tutto Qui & Dintorni 

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